venerdì , 29 Marzo 2024

Scheda Ginger Stonefly di Fiorenzo Mussi

Ginger
Stonefly di Fiorenzo Mussi
Amo: Gamakatsu R 10 B o Tiemco 100 della misura 20-22
Corpo: Quill di tacchino tinto light ginger
Ali: Un biot di tacchino tinto light ginger
Hackles: Gallo light ginger
Antenne: Due fibre di hackle di gallo light ginger
Testa: In filo di montaggio
Filo di montaggio: Giallo 8/0
Note:
Usando un amo del 16, lo stesso dressing può essere usato per le trote, in questo caso bisogna usare due quill per il corpo e due biot per le ali tenendoli leggermente sovrapposti, i giri di hackle devono essere cinque e tra biot e corpo si possono aggiungere delle barbule di cul de canard naturale.
METODO DI COSTRUZIONE:
Fermare il filo di montaggio ed avvolgerlo fino alla curvatura dell’amo fissando il quill di tacchino, tornare con il filo di montaggio fino ad un quarto della lunghezza del corpo a partire dall’occhiello. Avvolgere il quill in modo che sia serrato e che la peluria laterale formi un’anellatura uniforme, arrivati ad ¼ dalla testa bloccare con il filo di montaggio. ( Attenzione: i quill di tacchino tinti sono molto delicati ed, in genere, dopo un certo numero di lanci, si potrebbero rompere all’estremità della coda e srotolarsi dal corpo rendendo la mosca inutilizzabile. Per sopperire a questo è sufficiente, prima dell’utilizzo, cospargere il quill con uno strato di Soft Wing Glue che, dopo asciugato, lo rende più elastico e resistente). Serrare il biot con la curvatura verso il basso e la parte più larga verso dietro, tagliarlo alla giusta lunghezza, 5 millimetri oltre il corpo, con due tagli, uno per parte, inclinati di circa 45°, fissare le due antenne rivolte verso l’avanti e leggermente divaricate, la lunghezza deve essere circa quella del corpo finito. Fissare l’ hackle e fare tre giri, bloccare ed eliminare le eccedenze. Fare la testa in filo di montaggio, annodare e bloccare con una goccia di colla.

 

About Roberto

Approdato alla pesca con la mosca artificiale nel 1976, ne trae il massimo della soddisfazione grazie al connubio con la passione della fotografia e delle scienze naturali.
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