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AUTODISCIPLINA 2008 | Natura | Forum

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AUTODISCIPLINA 2008
15 Luglio 2008
17:34
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BeppeS

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Non è l’invito ad andare a leggere in Pipam, ma a chi lo condivide, di aderire ad un documento che è la sentesi di una discussione anche accesa che c’è stata tra molti PAM per arrivare ad una serie di norme comportamentali e di tutela "minimali" che possano essere sottoscritte da un numero importante di pescatori anche non a mosca.
Potete leggerlo al
http://www.pipam.org/index.php…..;Itemid=88
oppure firmarlo al 
http://www.pipam.org/FORUM/THR…..essages=63

oppure se il WM vuole anche qui su SIM FLY, poi i nomi saranno trasferiti in un’unica lista.

Grazie
Beppe S.

17 Luglio 2008
12:33
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LUCAC71
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non ci sono problemi beppe, si può aderire dove si vuole  ;)

io aderisco  :)

ricordati:
1) di presentarti a simfly.it nell'apposita sezione
2) di non porre domande su argomenti già aperti
3) se ravvisi un problema parlane prima in privato con i moderatori

17 Luglio 2008
13:32
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LUCAC71
Corropoli (TE)
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credo sia il caso di incollare anche qui il testo  ;)

AUTODISCIPLINA 2008 (by PIPAM Community)

Consapevole che gli ecosistemi acquatici vivono un momento difficile, considerato che i pesci non sono più una fonte alimentare necessaria, ma un elemento fondamentale perchè il fiume, il mare e con essi la pesca, continuino a vivere, mi dichiaro pronto a rispettare, oltre quanto previsto dai regolamenti vigenti in materia di pesca, le seguenti norme:

1) Rispettare la natura e l’acqua ed in particolare:
– Evitare di lasciare qualsiasi rifiuto, contribuendo quando possibile e compatibilmente con l’esercizio della pesca, a ripulire l’ambiente acquatico dai rifiuti lasciati da altri.
– Denunciare o segnalare alle autorità competenti evidenti violazioni di legge in materia di tutela ambientale.
– Fare volontariato presso qualsiasi Club o Associazione di pesca in attività a tutela dell’ecosistema acquatico almeno due volte all’anno.

2) Rispettare gli altri ed in particolare:
– Essere gentili e privi di atteggiamenti di presunta superiorità nei confronti di altri pescatori o frequentatori degli ambienti fluviali che rispettano le leggi vigenti.
– Rispettare i pescatori che sono arrivati prima senza invadere il loro luogo di pesca e mantenendo una distanza congrua a non pregiudicare la qualità della loro pesca.
– Tenere un comportamento rispettoso e collaborativo nei confronti del personale di vigilanza, informandosi preventivamente su come contattarli in caso di necessità, e chiamandoli ogni volta che si riscontra un’ipotetica infrazione.

3) Rispettare i pesci ed in particolare:
– Evitare accuratamente la pesca e l’entrata in acqua nelle zone in cui ci sono freghe in atto.
Minimizzare lo stress che subiscono applicando le seguenti cautele:
– Usare sempre amo singolo senza ardiglione
– Usare fili il meno sottili possibile
– Recuperare il più velocemente possibile
– Usare possibilmente guadini con rete tesa
– Liberare il pesce in acqua maneggiandolo con delicatezza
– In caso di difficoltà a liberare l’amo, recidere il filo
– Limitare il più possibile le foto fuori dall’acqua
– Nella libertà della scelta di trattenere pesci secondo le normative locali vigenti, limitare l’eventuale prelievo di specie a rischio di estinzione ad un solo esemplare.
– Per le specie alloctone e non a rischio di estinzione limitare l’eventuale prelievo alla metà di quanto previsto dalle normative locali vigenti.

ricordati:
1) di presentarti a simfly.it nell'apposita sezione
2) di non porre domande su argomenti già aperti
3) se ravvisi un problema parlane prima in privato con i moderatori

17 Luglio 2008
14:56
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Ospite
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…..dico la mia………
Il problema è a monte: dubito che se tutti i pescatori seguissero queste regole se ne vedrebbero grandi benefici per i fiumi.
Ripeto che il grosso del problema è a monte: inquinamento, bracconaggio, uccellacci mangiapesci che prima non c’erano, cambiamenti climatici (bho!, ma va di moda dirlo), piene disastrose per i territori dovute in parte alla urbanizzazione, canalizzazione degli alvei, mancanza di controllo del flusso di quei fiumi storicamente pericolosi per le loro piene (magari fare dei bacini a monte con dighe a rilascio controllato come fanno negli altri paesi non sarebbe male…..le ultime foto delle loro piene catastrofiche sono in bianco e nero!!!!!)…….

A mio avviso (e ripeto mio) è come cercare di risolvere il problema della microcriminalità dei parchi di Parma, proponendo di sistemare delle telecamere per la videosorveglianza. Ma scusa caro Sindaco, cerchiamo invece di eliminare i delinquenti aumentando la presenza delle forze dell’ordine in loco che randellano a manetta nella schiena di questa gente visto che non si riesce, in un paese che si dice "civile", a mandarli in galera: a furia di legnate magari se ne vanno da un altra parte (preferirei su di una carrozzina).

Nel sistema qualità Toyota applicabile in tutti i settori (anche in quello ospedaliero fiore all’occhiello del belpaese) esiste una bellissima regola, frutto di un filosofo Giapponese: la regola dei cinque perchè.
Significa che per affrontare un problema e risalirne alla causa iniziale o origine, bisogna chiedersi un primo perchè per trovare la prima causa, poi porsi il secondo perchè per trovare la possibile condizione o causa che ha generato la prima e via via così…..per risalire alla vera origine del problema e concentrare le forze lì, per poter risolverlo DEFINITIVAMENTE.
Noi ITAGLIANI ci fermiamo al primo perchè (quando abbiamo lo scrupolo di domandarcelo) e non risolviamo mai il problema, ma applichiamo un palliativo che magari lo risolve al momento, ritardandone poi il suo manifestarsi.

Tornando ai fiumi in Italia e la loro fauna ittica, mi scappa da ridere……….perchè?……..ma perchè non glie ne frega un cavolo a nessuno se non se ne intravede un business (un esempio: le centraline della decantata "energia pulita" che va di moda adesso).

Bisogna andare a monte………

17 Luglio 2008
15:16
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testorp

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Didi,

le osservazioni che fai sono giuste, nella tua ottica mi viene da dire che questo e’ il primo perche’.

Pero’ se rimaniamo con le mani in mano ad aspettare che ci si chieda i 5 perche’, la soluzione non arriva e mai si comincia.

17 Luglio 2008
15:44
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Ospite
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……..Paolo……dimentichi che siamo in Italia…………

17 Luglio 2008
16:11
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testorp

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Didi

Hai ragione, probabilmente sono troppo buono o ingenuo.

E’ anche vero pero’ se leggi le semplici guide che sono state proposte probabilmente gia’ le metti in pratica, se non tutte almeno 80%.
Non mi sembrano ne un’utopia, ne una dittatura.

Sono con te nel pensare che in Italia il problema non e’ mai mio ma degli altri, per cui posso fare cio’ e come voglio fregandomene delle regole e una grossa parte di responsabilita’ ricade sulla nostra generazione, ma non e’ questo il senso.

Con l’autodisciplina sei un pescatore piu’ completo e consapevole.

PS la prossima volta che ci vediamo ti regalo un bel manganello con impugnatura in osso, super lusso ;D cosi’ ti puoi sfogare nei parchi di Parma

17 Luglio 2008
17:03
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Otto

Mayfly

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[quote author=didi link=topic=1252.msg24124#msg24124 date=1216299379] …..dico la mia………
Il problema è a monte: dubito che se tutti i pescatori seguissero queste regole se ne vedrebbero grandi benefici per i fiumi.
Ripeto che il grosso del problema è a monte: inquinamento, bracconaggio, uccellacci mangiapesci che prima non c’erano, cambiamenti climatici (bho!, ma va di moda dirlo), piene disastrose per i territori dovute in parte alla urbanizzazione, canalizzazione degli alvei, mancanza di controllo del flusso di quei fiumi storicamente pericolosi per le loro piene (magari fare dei bacini a monte con dighe a rilascio controllato come fanno negli altri paesi non sarebbe male…..le ultime foto delle loro piene catastrofiche sono in bianco e nero!!!!!)…….

A mio avviso (e ripeto mio) è come cercare di risolvere il problema della microcriminalità dei parchi di Parma, proponendo di sistemare delle telecamere per la videosorveglianza. Ma scusa caro Sindaco, cerchiamo invece di eliminare i delinquenti aumentando la presenza delle forze dell’ordine in loco che randellano a manetta nella schiena di questa gente visto che non si riesce, in un paese che si dice "civile", a mandarli in galera: a furia di legnate magari se ne vanno da un altra parte (preferirei su di una carrozzina).

Nel sistema qualità Toyota applicabile in tutti i settori (anche in quello ospedaliero fiore all’occhiello del belpaese) esiste una bellissima regola, frutto di un filosofo Giapponese: la regola dei cinque perchè.
Significa che per affrontare un problema e risalirne alla causa iniziale o origine, bisogna chiedersi un primo perchè per trovare la prima causa, poi porsi il secondo perchè per trovare la possibile condizione o causa che ha generato la prima e via via così…..per risalire alla vera origine del problema e concentrare le forze lì, per poter risolverlo DEFINITIVAMENTE.
Noi ITAGLIANI ci fermiamo al primo perchè (quando abbiamo lo scrupolo di domandarcelo) e non risolviamo mai il problema, ma applichiamo un palliativo che magari lo risolve al momento, ritardandone poi il suo manifestarsi.

Tornando ai fiumi in Italia e la loro fauna ittica, mi scappa da ridere……….perchè?……..ma perchè non glie ne frega un cazzo a nessuno se non se ne intravede un business (un esempio: le centraline della decantata "energia pulita" che va di moda adesso).

Bisogna andare a monte………

Didi sei un mito, quasi quasi mi dispiace non averti mai incontrato di persona :) (almeno così mi pare di ricordare).

La tua linea di pensiero è molto vicina alla mia e questo mi fa piacere, credevo di essere uno dei pochi fessi a non voler seguire la corrente di questo che per me è diventato il paese dei balocchi.
L’autodisciplina è una cosa buona ma deve essere solo il punto di partenza per far comprendere, prima di tutto a noi pescatori, che solo uniti possiamo contare qualcosa.
Il problema è che ci sono troppe divergenze anche all’interno di noi pescatori a mosca; tra quelli che sono felici e contenti di pescare solo nei no-kill a pagamento e quelli che, invece, credono che anche i tratti liberi siano da tutelare con norme più severe e maggiormente applicate.
Per il resto quoto il tuo intervento, fino ad ora le persone se ne sono fregate degli ecosistemi fluviali, solo in presenza della possibilità di un biz si sono operati interventi. Prova ne sia che i fiumi più curati sono quelli in cui si paga il biglietto d’ingresso.
Come avviene con le spiagge :(

"Wildness is the Preservation of the World, so seek the Wolf in Thyself"

17 Luglio 2008
19:27
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LUCAC71
Corropoli (TE)
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concordo con quello che dici didi, ma sono del parere che intanto noi dobbiamo fare quello che possiamo senza pensare che è inutile perchè ci sono altri problemi, intanto iniziamo da una parte e poi pensiamo anche agli altri problemi verificando come possiamo essere di aiuto per risolverli

questo è il mio parere

ricordati:
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17 Luglio 2008
20:07
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marione

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Carissimi, sottoscrivo ogni vostra parola ed il "Manifesto di Beppe" :) .
Dopodiché, onestamente, direi a me stesso: "mo va a cagher!"  ;D
Tradotto in volgare: "gentilmente, please, va a quel paese" :)

17 Luglio 2008
21:32
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Gura

Mayfly
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Se il problema è a monte , quell’esempio (giusto ) di Didi con il controllo delle forze armate che ci dovrebbero difendere  con randellate ed in seguito la galera… siamo già alla spiaggia più che a monte. Non ci sono forze dell’ordine, non abbiamo galere abbastanza per il territorio italiano. E anche se le avessimo…..
Piuttosto mi chiedo  il perchè devo adottare una autodisciplina. Se dovessi adottare una cosa del genere per la pesca (robetta in confronto a problemi veri)  immaginiamoci in altre cose ! Dovremmo cambiare la testa agli italiani o adirittura tagliarla a molti !
Secondo voi, una persona /pescatore maleducato con una autodisciplina si metterebbe a posto ? Ci sarebbero fiumi pieni di pesci ? Se è una nazione che và avanti di raccomandazioni , di spinte , interessi economici e di favoritismi in tutti i campi come possiamo controllare tutto ciò ? Pensiamo al futuro. Ma chi ? Se non siamo capaci di educare i propri figli  ? Allora prima di autodisciplinarci (già la parola mi fà inorridire) fare invece un auto esame di coscienza ? E’ facile dare la colpa alle fabbriche ed alle centraline ma chi di noi starebbe con tutto ciò che ci circonda di comodo senza per sempre ?
Non è con  i dodici comandamenti che non si vada con donna d’altri… anzi ! Dà già l’idea   di farlo !
Ritenendomi una persona educata non faccio una piega nel leggere stà cavo…ta dell’autodisciplina, queste "norme" sono già incluse nel pacchetto educativo rilasciato gentilmente da miei genitori. Poi se mi dite  di non lavare con la lavatrice ed il detersivo, di non far andare la lavastoviglie con il brillantante (avete mai provato mettere del brillantante insieme ad un pesce ?) di non consumare luce con condizionatori,scaldatori, frullatori, sminuzatori, ecc. ecc. di comperare solo ricariche e fare meno plastica possibile, di fare la raccolta differenziata anche se la nostra regione la porta direttamente in Germania ……bè vi dò la stessa frase di Marione… ovviamente io non la posso scrivere… ma il pensiero è quello.

P.S. Dimenticavo ! Il punto che mi ha fatto sorridere di più è quello in cui dice :
"Fare volontariato presso qualsiasi Club o Associazione di pesca in attività a tutela dell’ecosistema acquatico almeno due volte all’anno."
Perfetto ! Dopo però averlo fatto una volta al mese all’Assistenza Pubblica, al Reparto Oncologico Infantile , ai vari Ospizi che ci circondano, al Centro Riabilitativo per persone con handicapp, alla nostra vicina di casa ,anziana ,nel farle una spesa, e tante altre belle "una volta al mese ".

17 Luglio 2008
22:20
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LUCAC71
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sul volontariato io la vedo così, non so voi come la pensate

il volontariato in un club o in una associazione la si fa anche se si dedica del tempo alla diffusione dei concetti tramite un forum, tramite un progetto, tramite incontri (che possono essere anche di pesca o di corsi di lancio o di tante altre cose)

l’educazione ambientale, che è la cosa più importante, non si fa SOLO sulle rive di un fiume, ma si fa anche discutendo, ragionando con persone, amici pescatori, compagni di battute di pesca o di corsi di lancio

l’unica cosa che sono certo è sbagliato è ritenere inutile tutto ciò che porta attenzione e discussione verso l’ambiente in generale, sia con azioni che con pensieri

sempre mio modestissimo parere  :)

ricordati:
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17 Luglio 2008
22:58
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Gura

Mayfly
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Infatti noi italiani siamo dei gran parlatori….

18 Luglio 2008
08:00
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Il cattivo esempio viene dall’alto: da chi governa (di qualsiasi schieramento), a scendere giù. Tutti (o quasi, ci sono eccezioni, almeno spero) si "arrangiano" come possono……..insomma è tutto un magnamagna.

…….allora se lo fa lui……..provo a farlo anch’io nel mio piccolo…….visto che anche se lo hanno beccato al massimo si fa un po di galera e poi viene fuori……..e poi i miei reati saranno su scala minore (leggi: se lui ha la possibilita di ciulare milioni, io forse migliaia o centinaia o decine)…………chemme frega, tanto c’è l’indulto !!!!!

Io penso che questa iniziativa dell’autodisciplina sia meritevole, ma mi sembra un po……tipo da Rotary Club. Mi spiego: condivido con Paolo che dice che alla fine, probabilmente, la maggior parte dei PaM (l’ho messa al plurale) già applica molte di queste regole……però sappiamo tutti che se tutti i pescatori vogliono praticare la pesca arrecando minor danno possibile al pesce, devono innanzitutto utilizzare artificiali (a spinning sostituire l’ancoretta con l’amo singolo).

Chi ha girato a pesca negli States, sa benissimo che nelle zone salmonidi peschi solo così………..anche perchè nei negozi di pesca trovi solo mosche e cucchiaini…….ed allora ti adatti a fare quel tipo di pesca…….se vuoi pescare. 

……….adesso abbiamo anche gli estracomunitari che pescano nei nostri fiumi e poi rivendono il pesce !!!!! (vedi gente dai paesi dell’Est e Cinesi) e se gli dici qualcosa ti menano pure. Allora anche se i pescatori a mosca adottassero tutti le regole dell’autodisciplina, il loro sforzo servirebbe a ben poco a contrastare la valanga di situazioni negative in continua crescita. Un pò come cercare di difendersi da una vera valanga pensando di dargli una spallata.

Purtroppo siamo in Italia e non ce ne è mai fregato un cavolo di niente e di nessuno: facciamo le cose solo se costretti o ci vengono imposte, ma non perchè le sentiamo dentro.

18 Luglio 2008
09:04
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Gura

Mayfly
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Infatti si và in altri Paesi a far danni ! Dove ci sono gli Italiani ( extracomunitari per il resto del mondo) stanno con le orecchie alzate perchè sanno di che pasta siamo fatti .
E’ questione di cultura e mi sembra un pò dura cambiare stà cosetta.
Ma discutiamone pure … è volontariato anche questo.
Ma la lista dei nomi con l’adesione SIM dov’è ?

18 Luglio 2008
12:37
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marione

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Beppe, tu scrivi (copia/incolla del Manifesto):

"Non chiediamoci (almeno per ora) se serve e a cosa serve, le eventuali finalità, se vale solo per i pescatori a mosca o per tutti, non nascondiamoci dietro al fatto che personalmente già lo facciamo ed anzi facciamo molto di più.
Chiediamoci solo se condividiamo queste regole “minime” e se siamo disposti a sottoscriverle.".

Questo mi riesce difficile da capire. Dai invece un’indicazione a tutti circa gli obiettivi.
Solo così puoi chiarire le giuste sottolineature di Lorella, di Didi, di Otto e di molti che leggono e sono dubbiosi circa l’utilità concreta di questa tua nobile iniziativa.
Sai bene quanto me che, se non è condiviso il disegno generale, difficilmente le persone si sentono coinvolte.   

18 Luglio 2008
15:37
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LUCAC71
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scusa marione ma dove hai letto questa frase di beppe? io cerco ma non la trovo  :-[

comunque, sono d’accordo con il non chiedersi se serva o meno, altrimenti staremmo solo a cercare una scusa per non fare, sappiamo tutti benissimo che serve eccome! il discorso è: sei disposto ad accettare queste regole "etiche" o no?

in teoria se tutti accettassero queste regole, nel caso specifico, il mondo cambierebbe, allora proviamo a vedere in che percentuale sono presenti le une dalle altre mentalità, tutto qui.

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18 Luglio 2008
16:39
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BeppeS

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Caro Marione (posso?), innanzitutto non è un’iniziativa mia (ci tengo a chiarirlo sennò ci perderemmo subito il sostegno tuo, di Gura, di Tosti  & C :) ); io ho solo sintetizzato i contributi di discussione che si sono svolti.

Personalmente vorrei 1/3 delle acque bandite, 1/3 C&R solo mosca e spinning monoamo, 1/3 tutte le tecniche con prelievo limitato e controllato, e vorrrei la rotazione ogni 5 anni delle zone.

Questo è il sogno.

La realtà e fatta di regole che nel 95% delle acque consentono tutte le tecniche con prelievi di svariati capi lunghi una spanna.

Se si trova un fronte "minimale" che unisca non solo i pam ma tutti i pescatori evoluti e strizzi l’occhio a quelli delle tecniche più invasive al fine di contenerne l’impatto negativo sull’ambiente fluviale, si fa un passo avanti mentre l’evoluzione dei pescatori e della sensibilità farà il resto portandoci ai livelli dei paesi più avanzati.

Non ci sono obiettivi se non quello di trovare uno strumento di unione al di là delle sigle, che poi ognuno nelle sue consulte e nelle sue realtà si puà giocare come meglio crede.

Quando si va a discutere del destino di un fiume se si avesse un fronte compatto (fatto di numeri significativi) sulle regole di autidisciplina si partirebbe da una posizione molto più avantaggiata che ora, dove siamo percepiti come intransigenti, snobbisti e con la puzza al naso.

Ciao
Beppe S.

18 Luglio 2008
18:11
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Ciao Beppe,

una domanda: la divisione 1/3 è riferita a tutte le acque o solo quelle da salmonidi ?
Sulla percezione del moschista come snob etc… però mi trovi in accordo a metà. Spiego utilizzando un fatto recente.

Ad inizio 2007 ho fatto una tessera associativa ad un laghetto (cava di ex fornace) gestito da un circolo di anziani, pescatori incalliti. Questi nel periodo invernale lanciano trote settimanalmente, in primavera spigole e qualche branzino, e saltuariamente qualche lucciotto per mantenere il numero già presente. Il lago è popolato da carpe, amur, pescegatti ed affini.
C’è un regolamento che pone i limiti del pescato da trattenere ed altre restrizioni sulla pasturazione e le esche.
Puoi immaginare che questi pensionati e gli altri soci non vedono l’ora di portare a casa trote, spigole, pescegatti ed alcuni anche i lucci per poterli poi mangiare. Fino a quì tutto OK, a parte i lucci che mi piange il cuore, perchè è tutto pesce di lancio……….

Le prime volte che sono andato (considerato anche che il pesce di acqua dolce non mi piace), quello che prendevo lo davo a chi avevo vicino ed arrivato alla quota me ne andavo. Queste persone hanno cominciato ad incuriosirsi ed io ho fatto vedere che prendevo le trote e le spigole con uno stremer nero fatto utilizzando del filato di un gomitolo di lana e piume di marabù.
In seguito ho chiesto se potevo rilasciare il pesce perchè mi interessava rimanere a pesca e non a portare a casa: subito mi è stato detto di no, per i lucci, carpe, branzini invece si da subito. Con il passare del tempo, alla fine dello scorso hanno, dopo che hanno visto nell’arco di un anno che con la mosca si possono prendere anche le carpe, i lucci ed i branzini senza danneggiarli, mi hanno permesso di rilasciare il pescato anche se qualcuno dei soci non era tanto contento. Ti dirò di più: ora la pesca al luccio deve essere fatta da regolamento con esca artificiale e ardiglione schiacciato e ne sono stati portati via veramente pochi.

Queste persone, come il sottoscritto sino a 10 anni fa, non conoscendo la mosca avevano una visione distorta, maturata in qualche modo, ma alla prima occasione, dopo aver visto con i propri occhi (ed ognuno di noi sarebbe stato in grado di compiere quello che hanno visto fare a me e magari anche meglio) si sono ricredute ed hanno iniziato a vedere la pesca anche da una prospettiva diversa. Sicuramente data l’età nessuno di loro inizierà a praticarla, però se gli fai vedere, gli spieghi che non danneggi il pesce capiscono perchè sono persone come le altre.

Il punto è che devi cercare di creare interesse per farli avvicinare e far si che siano loro a chiedere perchè se vuoi imporre la cosa ottieni l’effetto contrario.
Noi pescatori a mosca potremmo essere tutti d’accordo: il problema è quando ti confronti con tutti i pescatori, li iniziano i casini. Diventa importante allora il modo di porre. Ci vuole molto tempo.

In più, mi ripeto, dico che siamo in Italia……….e ci vuole ancora più tempo…….

P.S.: mi hai omaggiato della copia del libro SIM ?  8) :D  
   

18 Luglio 2008
18:13
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Linea

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…Io penso che sia tipico degli italiani anche il fatto di  trovare sempre l’occasione per fare polemica e di sottolineare soltanto gli aspetti negativi  delle cose senza evidenziare quelli positivi.  ;) :P

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