

20:06

23 Settembre 2012

Roberto Brenda - Montesilvano (PE) - "La preda esibita è solamente la dimostrazione della nostra insicurezza".
10:56

23 Settembre 2012

20:44


Mayfly
23 Settembre 2012

09:23


Mayfly

Istruttore SIM
23 Settembre 2012

Probabilmente hanno un certo fascino forse perché sono le prime che schiudono all’apertura..
Sabato sono andato in Adige e vedere ogni tanto passare una Baertis sul pelo dell’acqua era uno spettacolo.
Ce ne sono ancora poche, ma nonostante tutto quel freddo schiudevano.
Per me è la stessa stessa sensazione che provo nel vedere un fiore sbocciare su un ramo rinsecchito dall’inverno, cosi è la Baetis che apre le porte alla nuova stagione di pesca e alla primavera.
La terra non appartiene all'uomo, è l'uomo che appartiene alla terra ........
(testo di Capriolo Zoppo, capo indiano Sioux)
00:43


Mayfly
7 Febbraio 2007

Questo inverno, dopo una stagione di pesca tanto sospirata e purtroppo mancata (2012), sapete per quali motivi, ogni volta che leggevo o mi parlavano di baetis rhodani, mi ritornava, come in qualsiasi periodo dell’anno, la dolce sensazione dell’arrivo della nuova stagione di pesca, con i preparativi, il rinnovo della licenza e dei permessi necessari, la revisione dell’attrezzatura e delle mosche, la ricerca su internet o sui libri di un nuovo o vecchio dressing da provare all’apertura. Le prime tiepide giornate in riva al fiume in compagnia di amici. Le promesse di ritornare sul posto le settimane successsive per una bella grigliata. Sensazioni uniche, che rincuorano durante le lunghe tristi e fredde giornate di chiusura, per consolazione si va solitari sul fiume come per ritrovare un fidato e caro amico. Poi la bella stagione in arrivo con le tiepide serate in compagnia delle schiuse e delle bollate. Se non ci fosse stata la pesca a mosca chissà in quale baratro sarei finito, ma grazie al buon Dio esiste, come un dono che Lui ci ha voluto fare per premiare il nostro amore per la natura. Ho tante foto di quelle giornate postapertura, vorrei postarne qualcuna, ma non so come fare con questo nuovo forum. Pazienza mi farò spiegare…
07:08


Mayfly
23 Settembre 2012

10:50


Mayfly
23 Settembre 2012

Bell’articolo, Roberto, complimenti!
Interessante e inedito l’accostamento di Baetis e Rhithrogena. Effettivamente sono 2 insetti molto simili malgrado appartengano a 2 generi diversi, e penso che molti PAM le confondono. La mia impressione è che le trote preferiscono le Baetis, per cui è importante usare l’amo più piccolo e non quello che imita la Rhithrigena. Avete osservato lo stesso fenomeno o è solo una mia “fissa”?
Ciao ciao!
Sergio CH
11:38


Mayfly

Istruttore SIM
23 Settembre 2012

Mi accodo nei complimenti a Roberto per l’articolo inserito.
Riguardo a quello che dici Sergio ho notato anch’io quello che dici cioè che una Baetis è più ghermita da insetto adulto che le Rhitrogene non so per quale motivo ma in Adige si vedono di questi tempi, al momento della schiusa, tante subimago di Rhitrogena lasciate libere in deriva mentre c’è una certa attività sotto la superficie e quando, come dice Roberto nell’articolo, l’attività di insetto emergente va calando, dando più spazio all’insetto adulto, l’attività delle trote è quasi inesistente anche se molte effimere sono ancora sulla superficie. Al contrario le schiuse di Baetis sono scarse rispetto alle Rhitrogene sia come numero che come quantità ed è e forse per questo sono più appetibili gli insetti adulti. O queste o niente…
La terra non appartiene all'uomo, è l'uomo che appartiene alla terra ........
(testo di Capriolo Zoppo, capo indiano Sioux)
13:42

23 Settembre 2012

09:26

23 Settembre 2012

Grazie a tutti, sono contento che abbiate apprezzato anche perché, secondo me, è importante avere delle cognizioni di base sulle abitudini alimentari dei pesci.
Riguardo il fatto che i suddetti preferiscano le Baetis alle Rhithrogena pare dipenda dal loro sapore, ma sinceramente lascio a voi risolvere l’arcano…
Ciao
Roberto Brenda - Montesilvano (PE) - "La preda esibita è solamente la dimostrazione della nostra insicurezza".
18:31


Mayfly
23 Settembre 2012

06:24


Mayfly
23 Settembre 2012

io non sono in grado di dire se c’è questa differenza di preferenza dei pesci tra i due generi legata al sapore. la cosa è sicuramente possibile. mi viene da pensare che le ninfe colonizzano ambienti diversi e diverse sono le linee di deriva anche se entrambe schiudono galleggiando sulla superficie. c’è da dire anche che le bollate sono molto più visibili in acque piatte che non in acque veloci tipiche della rhithrogena ed i tempi di permanenza delle subimmagini in superficie sono diversi, voglio dire che la deriva della ninfe piatte è più lunga sotto che in superficie per ovvie ragioni pertanto i tempi di permanenza della ninfe ancorate a galla dalla tensione superficiale sono diversi. è possibile che queste differenze ci diano una errata percezione del comportamento alimentare dei pesci. il problema delle imitazioni delle subimmagini comunque è nella taglia e non nel tipo e credo sia più legato al posto di pesca che al genere imitato, nel senso che in acque piatte generalmente si preferisce usare imitazioni più piccole rispetto a quelle usate in acque mosse, ma tutto questo può essere la mia di fissa legata al fatto che sono un po’ cecato e, se non vedo bene la mosca, la pesca mi piace meno.
11:05


Mayfly
23 Settembre 2012

Spiegazioni plausibili, secondo me, quelle date da Giordano.
E se fosse solo una questione di statistica? Il genere Baetis è generalmente presente in quantità enormi nello spazio e nel tempo, sicuramente piú di Rhithrogena. E allora forse è normale che noi PAM osserviamo ina maggiore attività del pesce sulle Baetis. Se poi aggiungiamo la giusta osservatione di Giordano sul fatto che R. predilige acque mosse, un ambiente in cui le bollate e le ninfate sono meno evidenti, il quadro statistico delle nostre osservazioni si sbilancia ancora di più verso le Baetis. Opinabile, ovviamente.
Ciao ciao!
Sergio CH
11:39


Mayfly
23 Settembre 2012

hai ragione sergio, la possibilità di osservare delle baetis è superiore e quindi dobbiamo stare attenti a tirare conclusioni. in caso di schiusa contemporanea bisognerebbe non fermarsi in un singolo posto ma smettere di pescare ed osservare un bel tratto di fiume in posti adatti a baetis ed in posti adatti a rhithrogena. personalmente mi rimane difficile non pescare in situazione di bollate e preferisco valutare i rifiuti su imitazioni grandi e no. la mia regola è quella che ho indicato prima: in caso di schiusa in acque lente taglia più piccola ed in quelle veloci più grande indipendentemente dal genere. voi come fate?
11:56


Mayfly
23 Settembre 2012

Pesonalmente cerco sempre di usare un’amo della taglia corrispondente all’insetto vero, a prescindere dal tipo di acqua. Semmai adatto l’assetto all’acqua – ad es. su acqua veloce metto una parachute ben fornita se mangiano sopra oppure una sommersa se sopra non ho risultati, ed evito invece le imi svestite che ritengo più consone alle acque piatte.
Ad es. in presenza di Rhithrogena vado su acque veloci di parachute sul 14 nelle correnti, poi di sommersa sempre sul 14 al piede dei raschi o attorno ai sassi. Dove l’acqua si calma un po’, magari metto una parachute svestita per essere più imitativo.
Ciao ciao!
Sergio CH
12:20


Mayfly
23 Settembre 2012

12:56


Mayfly
23 Settembre 2012

13:44


Mayfly
23 Settembre 2012

07:47

23 Settembre 2012

Argomentazioni molto interessanti e sicuramente da approfondire sul posto, riguardo le statistiche andrei con i piedi di piombo in quanto il connubio Baetis-acque lente e Rhithrogena-acque veloci rappresentano gli estremi dell’etologia di queste due specie di effimere, ma tutte le altre situazioni che si pongono fra queste?
Invece mi ha interessato la tecnica di Sergio di pescare attorno ai sassi emergenti con la sommersa che imiterebbe uno stadio evolutivo delle effimere che secondo me non viene sfruttato adeguatamente.
Che ne pensate…?
Roberto Brenda - Montesilvano (PE) - "La preda esibita è solamente la dimostrazione della nostra insicurezza".
09:53


Mayfly
23 Settembre 2012

ciao roberto.
pienamente d’accordo con te a non estremizzare o semplificare troppo anche se questi casi “standard” ci servono per chiarirci le possibili situazioni da affrontare.
tutti i possibili casi intermedi dobbiamo per forza verificarli ed affrontarli sul posto. l’importante è sapere cosa cercare per indirizzare la nostra osservazione e trovare la chiave di lettura in modo da sapere come comportarci e adattarci di conseguenza. l’adattamento è la carta vincente di questo mondo e la pam non fa eccezione.
se sappiamo cosa cercare le cose da osservare non sono molte ed è piuttosto facile interpretare la situazione (no kill a parte). purtroppo la maggior parte degli autori, non avendo loro stessi le idee chiare, hanno ripreso le nozioni dei testi scientifici che riguardavano principalmente la complicata e specialistica sistematica creando di fatto confusione e rifiuto da parte di molti pam.
in effetti molti di noi hanno chiuso con l’entomologia indirizzando il loro interesse alla costruzione delle mosche ma non a come usarle sulla base del comportamento dell’insetto in natura e rinunciando di fatto ad uno degli aspetti più affascinanti e coinvolgenti della pam: l’adattamento alla situazione per entrare in contatto e far parte del mondo del fiume così come gli altri elementi viventi e non viventi di questo incredibile ecosistema.
questo non significa che la sistematica non va bene, rinnegherei la mia estrazione, però devo dire che se è vero che un pam è un ottimo pescatore se conosce e sa adattarsi al comportamento degli insetti senza conoscere la loro classificazione, non è vero assolutamente il contrario.
credo che uno dei compiti di una scuola di pam sia anche quello di dare il giusto valore a questi aspetti per formare o consolidare quelle che, secondo me, sono le necessarie conoscenze di un pescatore.
condivido il tuo interesse per i suggerimenti di sergio
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