Che vernice uso per le legature?
C‘è chi usa il flatting marino, ma lo sconsiglio vivamente perché l’ho provato una volta sola e devo dire che il risultato è stato buono, vernice resistente ed elastica, ma ha il grande handicap che tra una passata di vernice e l’altra devono passare almeno due giorni e vanno date almeno 4 o 5 mani, perciò l’ho scartata.
L’ideale è la vernice bi-componente, se per caso non la trovate nei negozi di pesca allora andate su internet e troverete tantissimi siti che vendono solo componentistica per Rodmaking.
Poi servono dei pennelli piatti, meglio se sintetici, come misura state su una media, un n. 8 va benissimo. Due normalissime siringhe, che servono per dosare perfettamente la parte A con la parte B della bi-componente.
In commercio si trova un altro prodotto chiamato “Color Preserver” che serve per mantenere il colore originale del filato anche dopo la verniciatura, perché la vernice tende a scurire il colore del filato.
Le due legature sulla destra sono state fatte con lo stesso colore di filato senza l’utilizzo del “Color Preserver”. Personalmente faccio sempre una legatura di prova su un vecchio grezzo, e la vernicio così vedo il risultato finale, soprattutto quando faccio delle legature a due fili.
Una cosa molto importante è dare la seconda mano di vernice bi-componente posizionando la nostra canna su di un attrezzo che ruoti, attrezzo che ci serve per far girare la canna mentre la verniciamo, ma ci serve anche per farla ruotare nelle 5 o 6 ore successive la verniciatura, così avremo una vernice ben distribuita su tutta la legatura e un’asciugatura perfetta.
E’ un attrezzo che lo si trova tranquillamente in commercio, ma è bello anche costruirselo, non serve molto per farlo: delle assi da 15 mm, un motorino che viene utilizzato nei forni con grill, delle viti e un paio di molle.
Iniziamo a dare la prima mano di vernice bi-componente.
Dimenticavo una cosa importante, se la verniciatura della nostra canna viene fatta in casa o in un periodo dell’anno dove la temperatura non va sotto i 14°C, problemi non ce ne sono, ma se il lavoro viene fatto in un locale non riscaldato e abbiamo una temperatura inferiore ai 14°C, urge una lampada a raggi infrarossi o una stufetta, o qualsiasi cosa che tenga una temperatura uguale o superiore ai suddetti 14°C, altrimenti la bi-componente non si catalizzerà bene, con un risultato pessimo sul nostro lavoro.
Utilizziamo le due siringhe per avere la stessa quantità sia del componente A sia del componente B della nostra vernice. Se non fossero nella stessa quantità non si catalizzerebbero bene.
Aiutandoci con uno stuzzicadenti andiamo a miscelare i due componenti della nostra vernice.
Iniziamo a dare la prima mano di vernice su tutte le nostre legature, utilizzando pochissima vernice, questa prima mano serve per compattare bene le legature e di conseguenza il fissaggio degli anelli.
Mi raccomando poca vernice, va verniciato bene anche quel centimetro di filo che era il capo finale della nostra legatura, verniciato e mantenuto distante dal resto della legatura.
Dopo 24 ore, prima di dare la mano definitiva di vernice, andremo a tagliare alla base con una lametta quel centimetro di filo che, reso duro dalla vernice, si taglierà senza lasciare pelucchi. Si sarebbe potuto tagliare anche prima, ma poi bisognava con un accendino fiammare i pelucchi che si sarebbero formati, operazione non facile con il rischio di rovinare tutta la legatura.
Tra la prima e la seconda mano di vernice, andremo a scrivere sulla nostra canna tutte le informazioni necessarie. Scriveremo la marca della canna, la misura, che coda porta e volendo possiamo anche personalizzarla con il nostro nome, c’è addirittura chi esegue dei bellissimi decoupage usando piume coloratissime… insomma si può fare tutto quello che si vuole, ma ogni cosa che andiamo ad aggiungere cambierà, anche se di poco, ma cambierà, l’azione della nostra canna.
Ho provato ad usare qualsiasi tipo di pennarello, ma credo che non ci sia nulla meglio della china e del pennino. La vecchia china, che ci porta indietro nel tempo al periodo delle elementari, è però cambiata, l’ho trovata un po’ troppo annacquata. Ho trovato in un colorificio, per caso, una china indelebile che è favolosa e densa al punto giusto, la marca è “Ferrario” e se vi capita di trovarla prendetela pure che ve la consiglio.
Ci vuole solo un po’ di manualità ed il gioco è fatto.
Adesso siamo pronti per dare la seconda ed ultima mano di vernice bi-componente sulla nostra canna.
La preparazione della bi-componente l’abbiamo già vista quando abbiamo dato la prima mano ed ora il procedimento è uguale.
Fissiamo il primo pezzo della canna sul nostro attrezzo, che lo farà ruotare durante la verniciatura per evitare l’effetto goccia, e nelle 5 o 6 ore successive per far asciugare bene il tutto. Una cosa importante, dopo 5 o 6 ore la canna è asciutta, nel senso che non cola più la vernice, ma se andiamo a toccarla con le dita lasciamo il segno. Quindi per avere un’ottima cristallizzazione della vernice la canna non andrà toccata per altrettante ore. Personalmente non la tocco per almeno una settimana.
Iniziamo a far ruotare la nostra canna, prendiamo un po’ di vernice con il pennello e lo appoggiamo alla canna che sta ruotando, l’unico movimento che dobbiamo fare è in senso orizzontale lungo la nostra legatura, debordando di circa 2 mm da un lato e dall’altro.
Non esageriamo con la vernice, troppa andrebbe a posizionarsi al centro e alla fine avremo una legatura a forma di botte. Ricordiamoci che la vernice è autolivellante, perciò ruotando andrà a posizionarsi, in modo omogeneo, su tutta la nostra legatura ed anche sulle nostre scritte.
La canna che stiamo facendo è in 4 pezzi, ci sono persone che la verniciano tutta in una volta sola, io preferisco verniciare due pezzi per volta, perché non voglio arrivare alla fine delle legature con la vernice troppo solida e di conseguenza difficile da stendere, prima che si solidifichi abbiamo un autonomia di circa 15 minuti.
Se dopo 10 o 15 minuti ci accorgiamo di una verniciatura fatta male non disperate, basta scaldare con un asciugacapelli la parte da aggiustare e riporteremo la vernice allo stato iniziale, abbastanza liquida da poterla rimodellare con il pennello.
Se invece è tutto ok lasciamola girare, senza più toccarla.
Con le vecchie bi-componenti bisognava dare un’ulteriore mano di vernice, con quelle di nuova generazione basta una mano sola.
Siamo arrivati alla fine del nostro viaggio tra grezzi, porta mulinelli, sugheri, colle, vernici, ecc.
Come ho detto all’inizio vorrei che tutto questo diventasse uno scambio di idee e di esperienze che andranno ad arricchire il nostro bagaglio di Rodmakers.
Buon lavoro a tutti.
Roberto Pietresato