Certo che ci sono Baetis e Baetis, ma qualcuno potrebbe obiettare che non è una bella scoperta visto che attualmente il “genere” raccoglie in sé quattordici specie, almeno in Italia.
La distinzione a cui volevo fare riferimento è invece relativa al valore biologico che in questi mesi invernali diamo all’unica specie alata presente nei nostri fiumi e che, manco a farlo apposta, è anche quella più conosciuta: la Baetis rhodani.
Durante la “bella stagione” non facciamo caso se i nostri amici pinnuti salgono in superficie per ghermire una specifica effimera o tricottero, ci entusiasmiamo magari se schiudono le mosche di maggio, o le serratelle, ci eccitiamo alla vista della scia di una sedge sulla superficie dell’acqua, ma non notiamo le onnipresenti Baetis, soprattutto durante la stagione più calda quando sono presenti esemplari di pochi millimetri (Pale Wateries), tanto piccoli da scambiarli per zanzare.
Durante i mesi più freddi invece, le nostre abitudini, e le speranze di vedere i pesci in attività, sono legate alla presenza di questa specie in particolare, tanto che spesso si sente dire “è inutile andare sul fiume troppo presto che tanto le rhodani non schiudono prima delle… (una certa ora)”.
In tarda mattinata, mentre siamo sulla sponda a “pescare l’acqua” o ad allenarci nel lancio, improvvisamente vediamo apparire le prime subimmagini in deriva sulla superficie del fiume, qualcuna già abbozza un volo incerto semi ascendente, poi sono sempre più numerose, sia sull’acqua che in aria e sulle sponde, molte giacciono inermi trascinate dalla corrente (cripples). La durata della deriva sull’acqua dipende dalla temperatura esterna che influenza il tempo occorrente per far sciogliere il torpore dei muscoli preposti al movimento delle ali.
A questo punto, il fiume che ci appariva freddo e tagliente, prende improvvisamente vita: effimere in aria ed in acqua (anche emergenti), uccellini che le ghermiscono in volo, ed i pesci che iniziano a bollare nelle piane e nelle correnti più moderate.
La durata di questo fenomeno di procurata frenesia alimentare può variare secondo le condizioni meteo, ma in genere dura 2-3 ore ed anche meno, quindi è bene non farsi trovare impreparati sia nella scelta del luogo che nella disponibilità di artificiali idonei, assemblati su ami del #14/16.
Roberto Brenda