Tutti sappiamo che un qualcosa di effimero è sinonimo di breve esistenza, infatti tale aggettivo deriva dal caratteristico ciclo vitale degli insetti dell’Ordine Ephemeroptera, le cosidette effimere.
Le effimere, in base alla specie cui appartengono, vivono un periodo subacqueo larvale che varia da qualche mese a due anni, dopodiché mutano per vivere la fase aerea di insetto alato che durerà in generale da qualche ora ad un massimo di qualche giorno.
Tale ciclo vitale si conclude con la deposizione delle uova da parte della femmina, dopo che questa è stata fecondata in volo dal maschio. Assicurata la discendenza con l’atto dell’ovideposizione, la femmina si lascia morire stremata dalla fatica.
L’atto dell’ovideposizione può avvenire tramite diverse modalità sempre a seconda della specie: la femmina lascia cadere le uova dall’alto volando sull’acqua, oppure se ne libera rasentando la superficie liquida e immergendovi più volte l’estremità posteriore dell’addome, altro metodo vede la femmina che si adagia sull’acqua ed emette le uova mentre galleggia, altre volte invece l’effimera si posa su oggetti solidi per immergere nell’acqua solo l’estremità posteriore dell’addome.
Una modalità caratteristica di ovideporre è anche quella attuata dalle femmine di alcune specie di Baetidae che si immergono sott’acqua per cercare il luogo adatto, arrotolando le ali lungo il corpo si assicurano una riserva d’aria che gli consentirà di sopravvivere nell’ambiente liquido durante tutta la fase di deposizione.
Finito di deporre tutte le uova, la femmina giunge alla fine del suo ciclo vitale e si lascia morire derivando nell’acqua.
Le immagini che seguono riprendono le varie fasi di questo particolare ed affascinante metodo di deposizione delle uova.