Pale Wateries è il nome dato a determinate effimere, diverse come genere e specie, ma molto somiglianti tra loro tanto da non distinguerne a prima vista le differenze, d’altro canto è un gruppo talmente importante da non poterne prescindere la conoscenza per la necessità di possederne almeno un artificiale appropriato. I neofiti della pesca a mosca, sia per tecnica che per scarsa conoscenza dell’entomologia, potrebbero ben definirle “gialline” quando le vedono volare sul fiume.
Con il nome di Pale Wateries ci si riferisce a tutte quelle effimere molto chiare e di piccola taglia (5-7 mm.), zampe e corpo colore crema o oliva chiaro, con ali grigio chiaro allo stadio vitale di subimago. Allo stadio di imago sono pressoché simili tranne che nelle ali molto trasparenti e, nei maschi, hanno occhi a turbante giallo o arancio, con addome trasparente e la parte finale color nocciola più o meno intenso.
In Italia, nel gruppo delle Pale Wateries, vengono considerate principalmente le effimere della specie Baetis fuscatus, Centroptilum luteolum, Pseudocentroptilum pennulatum, Pseudocentroptilum pulchrum, ma ciò non esclude che altre specie possano rientrarvi e comunque saranno tutte appartenenti alla famiglia Baetidae.
A giugno, con i primi caldi dell’estate, cominciano ad essere presenti le Centroptilum luteolum, ma sarà a luglio ed agosto (mesi critici per chi pesca a mosca nel fondo valle) che cominceranno le schiuse massicce di tutte le specie suddette, che continueranno fino all’autunno inoltrato.
Un bel pomeriggio di piena estate partiamo per il fiume/torrente preferito con la convinzione che, complice il caldo, ci sia buona presenza di effimere e tricotteri ed invece, arrivati sul posto, restiamo delusi per la quasi totale assenza dei suddetti a causa della forte calura.
Magicamente però, osservando le correntine del fiume nell’ultima ora di luce, vediamo apparire le prime piccole effimere color crema e cominciamo a vedere le prime timide bollate, sempre più numerose man mano che aumentano gli insetti nell’aria e sull’acqua.
Sembra fatta, con la situazione ormai sbloccata, ed invece ci ritroviamo a cambiare un artificiale dopo l’altro con i pesci che bollano ovunque tranne che sul nostro artificiale apparentemente simile al naturale in volo.
Spesso poi capita di veder bollate sul nulla, senza nessuna subimago che galleggia sull’acqua, ed è qui che in genere si cade in crisi mistica con l’aggravante dell’esiguo tempo a disposizione per il sopraggiungere del buio. E’ solo una questione di utilizzare l’imitazione giusta.
In presenza di subimago in deriva sulla superficie del fiume, mi trovo bene con artificiali montati su amo numero 18/20 del modello D04, che con l’ampia apertura supplisce le dimensioni minuscole.
Dressing
amo: #18 mod. D04
code: 4 fibre di gallopardo chiaro
addome: dubbing misto cdc/lepre colore crema
hackle: gallo colore grigio rasate sotto il torace
Quando invece sono in presenza di bollate “sul nulla”, i pesci sono in attività sulle ninfe emergenti (vedi sopra) ed infatti spesso la carta vincente è un artificiale semplicissimo montato su amo grub del numero 18/20 il cui corpo resta immerso e sorretto in superficie da un ciuffo di fibre fortemente galleggianti.
Dressing
amo: #18 grub
code: gallina grigia
addome: biot di tacchino oliva chiaro
anelli: pearl flash
ali: pelo di capriolo con poly grigio
Se poi non dovessero proprio funzionare i suddetti artificiali, e prima di smontare la canna, come ultima risorsa affido l’ultima chance di successo al mio asso nella manica che… spesso risolve!!!