15 anni fa, appena trasferitomi a Berna, mi resi subito conto di aver preso un’ottima decisione per quanto riguarda la pesca: la citta’ si trova a meta’ strada fra le Alpi ed il Giura, vale a dire che nel raggio di 100 km si spazia dal torrente alpino selvaggio e cristallino al fiume giurassiano ombreggiato e sornione. N 47° 14′ 28″ – E 7° 20′ 37″Mentre percorro la valle della Birse mi rendo presto conto che malgrado l’assenza di neve e la temperatura eccezionalmente mite di questa bella giornata di sole, la primavera non e’ ancora iniziata. |
Come sempre in queste situazioni (anzi, come sempre tout court) prima di iniziare a pescare consacro un po’ di tempo all’osservazione degli insetti.Individuare le specie di insetti gia’ mature, vale a dire gia’ in periodo di schiusa, aiuta a scegliere e l’artificiale e la tattica di pesca. |
Mi sposto in piena corrente, sollevo un altro sasso ed ecco un altro abitante della Birse che non manca mai: la Rhyacophila, un tricottero tipico delle acque veloci. |
Mi sposto di un paio di metri verso una correntina leggera e sorridente dove dovrei trovare qualche ninfa di effimera. Infatti, qui il fondo ne e’ pieno – sotto ogni sasso vedo diverse piccole effimere ancora allo stadio larvale ma e’ subito chiaro che siamo ancora ben lontani dalle grandi schiuse primaverili di Baetis, come conferma l’abito ancora pallido e quasi trasparente di questi magnifici esserini. |
Qualche metro piu’ a valle, sotto la buca dove stavo osservando le ninfe di Baetis, il torrente percorre un breve tratto veloce e tumultuoso. Il fondo e’ coperto di sassi rotondi e piuttosto levigati. Questo e’ il terreno tipico delle grosse larve piatte, che prediligono le acque veloci e ossigenate. Anche qui, al primo sasso e’ tutto un viavai di ninfe piatte, ovvero di effimere della famiglia delle Heptageniidae. E’ la stessa solfa di prima: anche queste ninfe sono ancora molto immature. Oggi le mosche da caccia che imitano le grosse effimere se ne possono stare tranquille nelle scatole. |
Dopo un quarto d’ora di sassi girati e insetti osservati, ecco finalmente l’unico avvistamento di una ninfa ormai vicina alla schiusa: e’ un Baetide, come quello delle foto precedenti, ma al contrario delle cugine immature questo esemplare dalle sacche alari gia’ molto scure e’ ormai prossimo alla schiusa. Certo che se schiude solo lui oggi non ci sara’ da stare allegri per la PAM….
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A questo punto, inutile insistere sullo studio degli insetti presenti nel fiume, meglio iniziare a pescare. In queste situazioni, ovvero in assenza di specie di insetti prossime alla schiusa, scelgo spesso di basarmi almeno sulla specie piu’ numerosa e quindi probabilmente piu’ predata dal pesce. Trota di inizio stagioneNon e’ una teoria basata su criteri o testi scientifici ma solo un modo come un altro per cercare un appiglio, un punto di partenza in mancanza di meglio. Nella fattispecie e’ chiaro che le ninfe di Baetis sono il genere dominante in questo momento, e quindi tolgo dalla fly box per prepararmele sul portamosche del giubbino una piccola “Bead Head” dal corpo tutto in rame per pescare sul fondo, una “Pheasant Tail” non piombata da far lavorare sotto il pelo dell’acqua, una “Partridge & Green” e un’emergente verde oliva in CDC per pescare rispettivamente appena sotto e appena sopra. Conoscendo il torrente, in queste situazioni e’ inutile batterlo in caccia perche’ si prendono solo trotelle molto piccole e si spaventano quelle di taglia interessante. Molto meglio risalirlo piano piano e osservare attentamente i rari segni di vita del pesce, che si tratti di bollate o guizzi subacquei. Una volta avvistato il pinnuto attivo, scelgo quell’imitazione che mi dara’ le migliori chances di cattura. Ad esempio, in una lama calma sara’ spesso l’emergentina, al piede di un raschio invece la sommersa, mentre in piena corrente andro’ con la ninfa piombata. Sempre dello stesso insetto si tratta, ma presentato di volta in volta nel modo che mi sembra piu’ plausibile dal punto di vista del pesce. Dopo un paio d’ore di pesca, e’ ora di rientrare a casa. Il bilancio della prima uscita e’ positivo: insetti ancora immaturi, pesci svogliati ma qualche trota dalla bella livrea l’ho catturata lo stesso. E intanto ho ripreso il contatto col fiume e i suoi abitanti. Sergio Rizzoli PS Mentre scrivo queste righe sto distrattamente guardando River monsters alla TV, c’e’ Jeremy Wade in Alaska che cattura uno storione bianco di 10 piedi, dice che arrivano anche a 20 piedi. Jeremy pesca a fondo, come esca usa un salmone di una libbra su un amo da pesca allo squalo. Non accenna agli insetti presenti in quel lago…!? |
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