Finalmente è giunto marzo, il classico mese nel quale, ogni anno, si verifica il tradizionale evento dell’inizio della stagione di pesca alla trota che, per i pescatori a mosca, è indissolubilmente legato al termine “Olive Dun”.
Questo termine deriva dalla particolare colorazione, presente principalmente nello stadio evolutivo di subimago, delle effimere appartenenti al genere Baetis: B. alpinus, B. lutheri e B. rhodani, è quest’ultima infatti ad essere presente sui corsi d’acqua praticamente tutto l’anno, tanto che sono proprio gli artificiali che la imitano che ci possono far sperare nella prima cattura stagionale.
Dalle foto si può facilmente risalire all’origine del termine “Olive Dun”, infatti la tonalità predominante delle effimere raffigurate è di un bel oliva-grigio tendente al marrone e sono tutti esemplari appartenenti alla specie B. rhodani fotografate proprio in questo periodo stagionale. Questa tipica tonalità nei macroinvertebrati sarà tanto più accentuata quanto più abbondante sarà la presenza della vegetazione subacquea nell’ambiente che li ospitano.
Si fa presto ad intuire che, ad imitazione del naturale, gli artificiali più idonei da utilizzare durante le nostre uscite sui fiumi, sia in corrente che, preferibilmente, nelle lame di acqua piatta dei corsi del piano, siano quelle della tonalità accennata e saranno sempre di ottimo spunto i modelli che la storia, con i suoi illustri rappresentanti, ci ha tramandato.
Ovviamente saranno anche molto efficaci le imitazioni di ninfa emergente e insetto in difficoltà in deriva la cui schiusa non è andata a buon fine, ovvero cripple e stillborn, e di cui proponiamo una imitazione.
(Le foto delle imitazioni di Alfeo Busilacchio sono tratte dal suo libro “La Storia Insegna – Imitazioni di efemerotteri”.
A cura della Direzione Entomologia e Costruzione della SIM.